Il sacrificio spiegato con due parole: Youssouf Fofana. Il francese è arrivato al Milan con il compito di equilibratore per piazzarsi tra difesa e centrocampo e contenere gli attacchi che dai tempi di Kessie il Milan con una diga in mediana non riusciva a contrastare.
La Gazzetta dello Sport fa un focus sulla posizione del francese che, da quando è arrivato, si sta sacrificando per Fonseca e per il Milan. Con il Monaco era quasi più presente in attacco che in difesa e i dati lo testimoniano. In Francia la media tiri a partita era di 1.6, in Italia si abbassa a 0.6. Gli expected assist da 0.14 passano a 0.02. Ma il Milan così pare funzionare. Il suo ruolo non è quello di attaccare ma di difendere.
A guardare le heatmap e mettendole in confronto si nota la sostanziale differenza. Una di queste è la modifica del compagno. Se al Monaco era protetto da Zakaria o Camara, adesso è lui a proteggere Reijnders. Quando il Milan ha la palla, lui si posiziona tra i centrali di difesa o poco più avanti, quando la palla ce l’hanno gli avversari lui fa da schermo per intercettare i passaggi.
E le differenze si vedono anche tradotte in numeri. Gli expected goals contro Venezia, Inter e Lecce sono stati rispettivamente 0.25, 0.73 e 0.49. Anche merito di Fofana. Che per il momento non ne vuole sapere di attaccare, si limita a difendere e limita anche le azioni degli avversari. Al Milan e a Fonseca, ma soprattutto a lui, va bene così.