Le parole odierne di Zlatan Ibrahimović, relative a Empoli–Milan di qualche giorno fa, segnano un punto di svolta nel modo in cui il club rossonero affronta le polemiche arbitrali. Niente urla, nessun vittimismo, ma una richiesta chiara e legittima: rispetto.
Ibrahimovic, finalmente qualcuno che chiede rispetto per questo Milan
“Quando affrontiamo le partite, chiedo ai giocatori rispetto per l’arbitro. All’intervallo, però, ho chiesto all’arbitro rispetto per il Milan.” Così si è espresso Ibrahimović, tracciando una linea netta rispetto a un passato in cui le proteste milaniste si disperdevano nel nulla o venivano gestite con evidente disorganizzazione. Vi ricordate Paulo Fonseca, lasciato solo in conferenza stampa a difendere il Milan tra mille difficoltà? O le polemiche sterili che finivano in nulla? Ecco, oggi la sensazione è che il Milan abbia cambiato passo.
Un discorso maturo e coscienzioso
La riflessione dell’attuale dirigente rossonero è un discorso maturo, che esprime un concetto chiaro: il rispetto deve essere reciproco, il Milan non pretende favoritismi, ma nemmeno di essere trattato con sufficienza. E il riferimento al fallo su Tomori e alla mancata reazione dei compagni è emblematico di un atteggiamento che forse va rivisto anche dentro il campo.
Non è più tempo di alzare la voce a vuoto, ma di farsi sentire nei modi e nei tempi giusti. Il Milan ha intrapreso un nuovo percorso e lo fa con Ibrahimović, simbolo di leadership e carisma. La società invia lettere all’AIA, dialoga, fa valere le proprie ragioni senza isterismi. È un segnale forte che deve arrivare a tutti: avversari, arbitri, ma anche agli stessi giocatori rossoneri.
Il caso Walker
La Premier League, si sa, ha un metro di giudizio differente, e lo stesso Ibrahimović lo ha riconosciuto nel caso di Walker. Ma se il calcio italiano ha delle regole, devono valere per tutti. Ecco perché le proteste devono essere mirate, razionali e supportate dai fatti. Il Milan non accetta più di subire in silenzio, ma lo fa con autorevolezza, con una linea chiara che deve essere seguita da tutta la squadra e dall’ambiente rossonero.
Non è la prima volta che episodi controversi penalizzano il Milan, ma il modo in cui si reagisce a queste situazioni è cambiato. Non più caos e dichiarazioni frammentate, ma un’unica voce, forte e autorevole. E con Ibrahimović al timone, il messaggio è chiaro: il Milan merita rispetto.