Arrigo Sacchi ha commentato sulle pagine della Gazzetta dello Sport l’avvicinamento di Inter e Milan al primo derby della Madonnina stagionale. Lo storico tecnico rossonero non è andato per il sottile con i rossoneri: ecco le sue parole.
“Ho visto il Milan contro il Liverpool ed è stato un dolore. Ai rossoneri, in questo momento, manca tutto e ritrovarlo in pochi giorni non è cosa semplice. È vero che Fonseca è alla sua prima stagione, è vero che bisogna lasciargli il tempo di lavorare, ma è altrettanto vero che, perlomeno per quello che si è visto in questo avvio, il Milan non è una squadra. Undici giocatori sparpagliati per il campo, ecco che cosa sono. Non sanno che cosa devono fare in fase di costruzione e in fase di ripiegamento, non sono un blocco unico, non c’è sinergia tra i reparti. In questo momento è necessario che la società sostenga l’allenatore, gli dia protezione e fiducia. Dico così perché ho sperimentato sulla mia pelle l’aiuto che mi diede il presidente Berlusconi all’inizio della mia avventura al Milan“.
“Per uscire da questo problema esiste un solo metodo: il lavoro. E, prima ancora del lavoro, servono le idee chiare. Da parte dei dirigenti che le devono trasmettere all’allenatore, il quale dovrà poi saperle comunicare ai giocatori. Questa è la catena che il Milan deve seguire. Facile dare la colpa a Fonseca, come sento in giro. Ma allora io dico: perché non darla a questo o a quel giocatore? La verità è che non esiste un solo colpevole: tutti sono responsabili e tutti insieme devono riuscire a trovare la chiave per tornare a essere una squadra di alto livello. Il derby può rappresentare una svolta per i rossoneri ma non basta una partita, anche se giocata bene, per dire che il malato è guarito“.