HomeIn evidenzaL’eredità di Kjaer, Giroud e Pioli: tre pilastri della rinascita

L’eredità di Kjaer, Giroud e Pioli: tre pilastri della rinascita

Purtroppo o per fortuna il calcio è materia liquida, non solo quando si parla di gioco o di risultati, ma soprattutto quando si parla di emotività ed emozioni. E’ anche un sentiment che deriva dalla società contemporanea, che consuma nel senso letterale cose e persone, più di quanto non facesse in passato, e lo sport appunto è un ambito che non fa eccezione.

Domani sera San Siro saluterà tre personalità che piaccia o meno hanno avuto ed hanno un peso all’interno del club. La storia di ognuno di essi naturalmente è diversa e diverso è il modo in cui la scelta di separazione è maturata. Possibile che in primis il timing di comunicazione della scelta stessa sia di per sé uno dei fattori principali di questi approcci differenti all’addio.

L’eredità di Giroud e Kjaer

Il congedo di Giroud era prevedibile. Anche nella sua ultima stagione ha saputo metter assieme cifre significative, non a caso la sua convocazione per l’europeo non è mai stata in dubbio, nonostante la Francia possa attingere da un bacino di talenti mostruoso. Olivier è una Leggenda per i club in cui ha giocato e per il calcio transalpino in genere. Calciatore determinato, grande professionista, autentico numero 9. Non l’ha scoperto certo il Milan, ma al Milan ha confermato la sua greatness e verrà giustamente per sempre ricordato per la doppietta nel derby scudetto del 21/22.

Milan: l'esultanza di Olivier Giroud dopo il secondo gol nel derby del febbraio 2022 (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: l’esultanza di Olivier Giroud dopo il secondo gol nel derby del febbraio 2022 (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Una parabola più sconstante ma sempre di rilievo l’ha disegnata Kjaer. Arrivato in sordina in uno dei momenti bui dell’era moderna rossonera, ha insospettabilmente conquistato la scena, la titolarità e grande credibilità all’interno del gruppo. La sua leadership è stata fondamentale assieme ad Ibra II, facendo la differenza in termini di mentalità e consapevolezza. Lo spogliatoio ha trovato un riferimento in Simon. La vicenda dell’estate 2021 poi, col malore di Eriksen in campo, ha fatto conoscere a tutti il suo valore come uomo e il mondo ha potuto ispirarsi a lui. Un vero Capitano per la sua nazione. Col Diavolo invece le prestazioni hanno avuto un calo di performance e di continuità per via dell’infortunio ai legamenti dell’autunno 2021. Ciò ha condizionato innegabilmente il suo rendimento e di conseguenza ha contingentato le sue presenze. Gli acciacchi muscolari successivi hanno alterato anche in parte il suo umore e si è arrivati ad una mutua decisione di separazione, ma che si tratti di una persona speciale è noto a tutti.

Milan: Simon Kjaer (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Simon Kjaer (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

L’eredità di Stefano Pioli

Per il mister serve un capitolo a parte. I toni e gli animi purtroppo si sono inaspriti ed è davvero un peccato. I motivi sono molteplici: la società l’ha caricato di responsabilità col mercato estivo, per poi forse lasciarlo eccessivamente in balia del mare grosso. Ha navigato in acque peggiori per vicissitudini più serie ed è noto a tutti, poi purtroppo lo stress ha incrinato i rapporti con tutto l’ambiente. Tanti tuttavia hanno correttamente sottolineato il lavoro svolto in questi quasi 5 anni. Consolidare il club di nuovo nelle top 4 italiane non è una banalità se si pensa da dove si arrivava.

Lo scudetto è stata la sua Gioconda, e la semifinale di Champions qualcosa che molti ancora sottostimano. È mancata paradossalmente forse l’umiltà quando a partire da gennaio 2023 la squadra ha iniziato ad aver difficoltà a seguire il suo stile di gioco. Questa stagione e questi mesi sono solo la conseguenza di un rapporto logoro e poco curato. Senza la giusta comunicazione si è persa la capacità di rapportarsi e il distacco è stato più netto e brusco di quello che era lecito attendersi.

Per tutti e tre sabato sarà il momento del congedo, con l’onore che spetta a chi ha dato tutto se stesso per il Milan, alzando anche un trofeo e riportando i tifosi per alcuni tratti addirittura a sognare. Il futuro è ancora piuttosto incerto ad oggi ma il recente passato, dignitoso per la Storia del Diavolo, può esser identificato coi nomi di chi da domani saluterà il Meazza. Rispetto e applausi dovranno esser pertanto sinceri e dovuti. A modo loro, una legacy.

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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