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Maignan alza la voce in Nazionale. Al Milan serve il suo carisma e la sua leadership

Ogni volta che si parla di top player, pensando al Milan, viene assolutamente spontaneo fare il nome di Mike Maignan. Oltre a quelli di Rafa Leao e Theo Hernandez, investiti dalle polemiche negli ultimi giorni, il portiere francese fa parte sicuramente dello sparuto gruppetto di quei calciatori rossoneri che alzano il livello tecnico della squadra e possono fare la differenza in campo. Ma, se, come abbiamo notato e ampiamente discusso nell’ultima settimana, l’attaccante portoghese ed il terzino francese faticano ad essere leader e guide in campo per i propri compagni, di tutt’altra pasta sembra essere fatto Mike che avrebbe tutte le caratteristiche per diventare il vero leader, dello spogliatoio rossonero, del presente e del futuro. Le sue parole in zona mista a margine del match tra Francia e Italia, partita di Nations League vinta dagli azzurri a Parigi per 3-1, hanno dimostrato il carattere e la personalità di Maignan, ma soprattutto sono le indiscrezioni di un suo presunto sfogo contro i suoi compagni di Nazionale nello spogliatoio, al termine della gara, a risuonare come esempio da seguire per dare il giusto valore alla personalità ed al carattere di quello che può essere considerato, senza dubbio alcuno, tra i più forti portieri in circolazione.

Leader Milan, Maignan è la figura giusta

Milan: Mike Maignan - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Mike Maignan – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Si è spesso parlato, anche e soprattutto in Francia, della ricerca di nuovi leader da parte di Deschamps per la sua Nazionale e molti quotidiani transalpini indicavano proprio nel portiere milanista uno degli indiziati a ricoprire questo ruolo. In questo periodo difficile e di transizione molto complicata in casa Milan, dove in estate si son persi Kjaer e Giroud, ultimi leader che erano rimasti nello spogliatoio, e dove in società si fatica a trovare una figura che rappresenti il milanismo e faccia la voce grossa fuori e dentro il campo di allenamento, Maignan potrebbe assumere tranquillamente il ruolo da leader, capitano senza fascia (magari un giorno si potrà anche pensare di affidargliela) che parla ai compagni e faccia sentire la propria voce e la propria autorità davanti a tutti. Di certo non bisogna dimenticare la sua storia Instagram in cui si schierava palesemente al fianco di Theo Hernandez dopo i fatti dell’Olimpico e, quindi, bisognerà capire prima di tutto quanto Mike si senta al centro del progetto Milan. Questo, però, è un compito della società che, seppur nella sua assenza e poca personalità, deve individuare alcune priorità fondamentali e non farsele sfuggire. Maignan, forse insieme a Morata, d’altronde, deve e può essere centrale per lo spogliatoio e la squadra e la sua tendenza ad apparire poco davanti alle telecamere può essere un punto a suo favore in tal senso.

Maignan (e Theo), un rinnovo da fare il più presto possibile

Francia: Mike Maignan, Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Francia: Mike Maignan, Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Nella serata di ieri, però, dopo la sconfitta della sua Francia contro l’Italia, Mike ha dimostrato di saperci mettere anche la faccia quando e se ce n’è bisogno e questo può significare un’ulteriore prova di forza e carattere da sapersi giocare anche a Milanello. Nelle tre stagioni al Milan sono state tantissime le prodezze che lo hanno reso celebre ed hanno contribuito allo Scudetto, alla semifinale di Champions ed al secondo posto dello scorso anno. Tanti, però, sono stati anche i suoi infortuni che hanno fatto pensare addirittura a qualcuno che poteva essere lui il top sacrificato sull’altare del bilancio societario. Perdere Maignan, però, al momento, sarebbe molto grave e significherebbe lasciar andare via un altro potenziale leader. Lui, intanto, insieme a Theo Hernandez, è già al centro di voci su un possibile accordo di rinnovo che non arriva e fa già tremare i tifosi rossoneri. Il suo contratto scade il prossimo 30 giugno 2026 e bisognerà, per forza di cose, trovare un accordo per il prolungamento, prima della prossima estate, per non rischiare di arrivare ad un anno dalla scadenza con tutti i pericoli connessi a tale situazione. Mike percepisce poco meno di tre milioni di euro e, al netto di quelle che possono essere le sue legittime richieste, sarà importante adeguare il suo stipendio ai top della squadra e legittimare il suo ruolo di nuovo leader del Milan anche da quel punto di vista.

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