Designare un capitano per tutta la stagione è qualcosa che il calcio moderno sta un po’ perdendo. In parte perché giocare così tanto obbliga gli allenatori a turnover ragionati, in parte perché le cinque sostituzioni consentono di cambiare a gara in corso metà dei giocatori di movimento. Tutti elementi dunque che portano ad avere una certa discontinuità nei primi 11.
Recentemente Paulo Fonseca in conferenza stampa ha anticipato che in questa annata il Milan avrà cinque capitani. Una scelta coraggiosa, sebbene nel trend sopra citato, ma che porta con sé una novità a Milanello, perché negli ultimi 24 mesi il capitano conclamato è stato Davide Calabria, per il dato combinato delle presenze e perché cresciuto nel settore giovanile rossonero.
Per quello che si è già visto e che possiamo aver intuito in questo primo mese e mezzo, i “Fab Five” riteniamo verosimilmente siano Theo Hernandez, Rafael Leao, Fikayo Tomori, Mike Maignan e Davide Calabria appunto. L’idea è responsabilizzare un gruppo di ragazzi giovani, orfani di grandi vecchi, visti anche gli ultimi addii di Olivier Giroud e Simon Kjaer. Vi sono anche altri giocatori carismatici, come Christian Pulisic o Alvaro Morata, ma la short list sembra stilata.
Questa mossa del tecnico portoghese è stata anche un modo elegante sebbene molto deciso, di comunicare qualcosa di sé nello spogliatoio. Affermare un proprio credo, una propria modalità di gestione, senza seguire pedissequamente chi l’ha preceduto.
Certo le tante esclusioni, i diversi acciacchi e infortuni, stanno tenendo fuori proprio Calabria parecchio dai titolari. Inoltre c’è la questione rinnovo ancora pendente e ora anche qualche rumors in relazione alle intercettazioni nel caso che sta investendo le curve milanesi. Non un 2024/25 semplice per Davide finora. Tuttavia è chiaro che in una stagione da 55/60 partite tornerà presto in rotazione, non necessariamente da capitano.