La vittoria di ieri sera a San Siro con il Verona, se pure con qualche difficoltà, permette al Milan di respirare una boccata d’ossigeno e recuperare qualche punto sulle dirette pretendenti al posto in Champions League per la prossima stagione.
Considerando il bicchiere ancora mezzo pieno e concentrandosi sulla metà piena, uno degli aspetti positivi più evidenti a livello tattico del Milan di Conceicao è la nuova posizione di Rafael Leao dentro al campo. Se con Pioli il portoghese restava prevalentemente confinato sulla fascia sinistra diventando talvolta prevedibile per le difese avversarie, già con Fonseca si è vista una piccola evoluzione tattica che lo ha portata maggiormente ad agire anche dentro il campo per provare a lanciarsi nello spazio sfruttando la sua grande velocità e fisicità.
Questo aspetto tattico si è ancor più evoluto con l’ex del mister del Porto che ora chiede al portoghese si svariare molto sulla trequarti per riuscire a trovare la posizione giusta e il momento proficuo per buttarsi nello spazio e colpire le difese avversarie. Il gol del Milan di ieri sera è infatti arrivato così, con il portoghese che ha gestito sulla trequarti un buon pallone servendo poi al limite dell’area Jimenez, lanciandosi successivamente in area di rigore e venendo imbucato perfettamente con un pallonetto morbido che gli ha permesso di mettere al centro il pallone per Santiago Gimenez.
Questa “nuova” posizione permette a Rafael di essere più imprevedibile dando maggiori soluzioni offensive ai rossoneri e permettendogli così di dialogare di più anche con i compagni, come Felix, Pulisic e lo stesso Gimenez, evitando di rimanere isolato e largo sulla fascia. Con l’assist di ieri il portoghese è arrivato a quota 36 assist in serie A diventando primo in classifica per numero di passaggi chiave negli ultimi 5 anni, davanti a Barella e Calhanoglu rispettivamente con 33 e 32 assist all’attivo.
Resta ora da vedere quanto Leao saprà applicarsi per sfruttare al meglio questo suo nuovo modo di attaccare l’area di rigore, naturalmente sfruttando sempre al meglio le sue qualità nell’uno contro uno sulla fascia. Ciò dipende chiaramente dal tipo di avversario che il Milan si troverà davanti di volta in volta e da cosa il mister gli chiederà nello specifico, in modo da poter avere una sintonia maggiore con il resto dei compagni di squadra e un’arma offensiva in più per contrastare le difese serrate.