Il calciomercato del Milan degli ultimi anni ha visto un approccio parsimonioso nella ricerca di attaccanti, alimentando il dibattito tra tifosi ed esperti. Con una spesa complessiva di soli 16 milioni di euro dal 2020 ad oggi, la strategia dei rossoneri continua a sollevare domande sull’efficacia dell’investimento per il reparto offensivo.
La strategia di mercato: scelte a basso costo
Il focus sul contenimento delle spese ha portato il Milan a puntare spesso su operazioni a parametro zero o su prestiti onerosi. Alcuni nomi, come Zlatan Ibrahimović, Olivier Giroud e Mario Mandžukić, sono arrivati senza un esborso economico per il cartellino, ma con contratti di rilievo per quanto riguarda gli ingaggi. Tuttavia, l’investimento in termini di cifre per i cartellini è rimasto contenuto, sebbene alla fine i risultati siano stati, soprattutto per Giroud in termini realizzativi, apprezzabili.
Marko Lazetić, con un costo di 2 milioni di euro, rappresenta uno dei pochi acquisti effettuati con un investimento economico concreto, andato peraltro decisamente male. Mentre il tentativo di riportare giocatori di peso come Alvaro Morata o Tammy Abraham a livelli importanti è stato, per ora, solo ipotetico.
Poche spese, pochi risultati?
Il nodo centrale della questione riguarda il ritorno offensivo. Nonostante le scommesse su giocatori esperti come Giroud, capaci di garantire prestazioni solide, l’età avanzata ha imposto al Milan di ripensare il reparto offensivo. L’assenza di un attaccante giovane e di prospettiva che possa garantire una continuità nel lungo periodo è evidente.
Gli attaccanti arrivati a costo zero
Operazioni come quelle per Divock Origi e Pietro Pellegri si sono rivelate poco incisive. Entrambi i giocatori non hanno lasciato il segno e hanno confermato la difficoltà nel trovare un’alternativa valida a Giroud. In particolare, l’acquisto di Pellegri si è dimostrato un rischio non ripagato dalle prestazioni in campo, mentre su quello di Origi meglio nemmeno esprimersi.
Il confronto con gli altri club
Se si analizzano le spese di club come l’Inter o la Juventus per il reparto offensivo, il divario è evidente. Le rivali hanno investito somme importanti per rinforzare il reparto attaccanti, puntando su calciatori di livello internazionale. Ad esempio, l’Inter ha destinato cifre considerevoli per l’acquisto di giocatori come Romelu Lukaku, seppur con risultati alterni.
Giovani talenti: la speranza in casa
Uno dei nomi più interessanti per il futuro dell’attacco rossonero è Francesco Camarda, un giovane talento cresciuto nel settore giovanile del Milan. Sebbene ancora molto giovane, il suo nome è già al centro di discussioni e aspettative.
Il futuro del reparto offensivo
La sessione di mercato estiva e quella invernale rappresentano un crocevia per la dirigenza rossonera. «La nostra priorità è rinforzare la squadra senza compromettere il bilancio», ha dichiarato in passato un po’ tutta la dirigenza. Tuttavia, il pressing dei tifosi e l’andamento altalenante della squadra potrebbero spingere il Milan a fare un sacrificio economico per portare a casa un nome di rilievo in attacco. O almeno, questa è la speranza di tutti; perché si sa, resiste fino alla fine, è l’ultima a morire.