La vittoria di ieri sera a Riyad contro la Juventus di Thiago Motta proietta il Milan alla finale di Supercoppa lunedì sera contro l’Inter, ancora una volta
“Chi non muore si rivede”, direbbe il celebre filosofo Eraclito in una situazione di questo tipo. Il Milan non sembra essere morto e per tale ragione ora si rivedrà nuovamente davanti i cugini nerazzurri che vorranno prendersi la rivincita dopo la debacle in campionato. Lo stesso Alessandro Bastoni, al termine della vittoria con l’Atalanta, ha infatti dichiarato la sua voglia di rivalsa con Milan e Juve, dal momento che, a detta sua, le due prestazioni offerte in campionato non sono state all’altezza.
Nonostante mister Conceição sia arrivato da pochissime ore, ciò che si può notare e che va apprezzato in questa sua prima gara ufficiale non riguarda l’aspetto tecnico e tattico, sui quali dovrà avere il giusto tempo per lavorare, ma la reazione da squadra che il Milan ha avuto tra primo e secondo tempo dopo una prima frazione di partita disputata sotto tono.
Nell’intervista pre partita ai microfoni di Radio Serie A l’ex allenatore del Porto ha parlato di “testa alta“, “voglia” e “fame“, quella della quale devono nutrirsi i calciatori per portare a casa i risultati. A differenza del predecessore Fonseca, Conceição si è dimostrato decisamente più pratico nel modo di intendere il calcio e nel voler impostare la squadra, sottolineando l’importanza di “capire le diverse dinamiche della partita“ e lavorando su quelle che sono le situazioni principali per fare male agli avversari.
Al termine della sfida di ieri sera l’abbraccio finale tra i giocatori e il discorso motivazionale di Bennacer in cerchio ai propri compagni di squadra in vista della finale con l’Inter, al quale ha preso parte lo stesso mister, è stato sicuramente d’impatto e ha rappresentato qualcosa che non si vedeva da tempo in casa Milan, ovvero un tentativo di ricreare quello spirito di gruppo che in questa stagione si era perso. L’allenatore portoghese dovrà ripartire da qui, con l’obiettivo di creare un gruppo forte e determinato, soprattutto dal punto di vista mentale.
Dopo un primo tempo giocato senza idee e con poca cattiveria, il gruppo ha infatti reagito nella ripresa alzando il baricentro per provare a creare più pericoli alla retroguardia della Juventus, elemento che, grazie anche ad un pò di fortuna, ha permesso alla squadra di ribaltare il risultato invertendo l’inerzia della gara. Conceição nel post gara ha ammesso di aver parlato con i giocatori per ottenere l’effetto desiderato e, a quanto visto sul terreno di gioco, la “strigliata” ha dato i propri frutti.
Una sola partita non basta per dichiarare ufficialmente la guarigione del Milan, ma certamente questa vittoria deve dare morale ai calciatori e proiettare il mister verso la direzione giusta, ovvero quella di lavorare nella costruzione di un gruppo unito in grado di prendersi le proprie responsabilità in ogni momento della partita.