La stagione del Milan 2023/24 si è appena conclusa, e tra addii, lacrime e affetto, i risultati sul campo sono appena sufficienti per una squadra che dovrebbe ambire a qualsiasi trofeo come il club rossonero. La storia parla per se: 31 trofei nazionali (19 scudetti, 5 Coppe Italia e 7 Supercoppe italiane) e 18 internazionali (7 Coppe dei Campioni/Champions League, 5 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali, 2 Coppe delle Coppe e 1 Coppa del mondo per club).
Questo spiega come i rossoneri, storicamente, abbiano difficilmente sottovalutato qualsiasi tipo di trofeo o competizione ufficiale alla quale hanno partecipato. Eppure, ultimamente, alcuni tornei sono stati affrontati appena sufficientemente: parliamo soprattutto di Coppa Italia e Supercoppa italiana. Solamente qualche mese fa, dopo che la questione scudetto era diventata ampiamente fuori portata e l’eliminazione dalla Champions League bruciava ancora, la Coppa Italia e l’Europa League sono diventati – dichiaratamente – delle missioni da portare a termine, ma a parole si fa presto, e i fatti, beh, hanno dimostrato l’esatto contrario.
Dopo la vittoria contro il Cagliari agli ottavi di finale di Coppa Italia, infatti, il Milan affronta l’Atalanta a San Siro per un posto in semifinale. La gara non è stata approcciata al meglio dagli uomini di Stefano Pioli, che dopo essere passati in vantaggio con un gran gol di Leao, si fanno rimontare, subendo prima il pareggio dopo appena un minuto e poi il sorpasso, perdendo la partita.
Per quanto riguarda invece la seconda massima competizione europea, mai vinta dal Milan, il raggiungimento dei quarti di finale e l’eliminazione per mano di una grandissima Roma è stata l’ennesima conferma di come, forse, il club non abbia la mentalità giusta per poter vincere il trofeo finale. Lo scudetto 2022 aveva inconsapevolmente illuso l’ambiente rossonero di un grande ritorno, ma comunque la vittoria finale è arrivata con merito e mentalità vincente. Poi però niente più.
Per questo motivo, dalla stagione prossima, insieme al cambio di allenatore bisognerà fare anche un cambio di mentalità: ogni partita e ogni competizione dovranno essere considerate di fondamentale importanza, senza trascurarne alcuna. Perché anche se nella mente dei calciatori ci sia, giustamente, la voglia di voler vincere ogni singolo incontro, spesso il loro linguaggio del corpo esprime una diversa opinione. Sarà compito di Fonseca, o chi per lui, sistemare le cose e riportare trofei nella bacheca rossonera.
Negli ultimi 10 anni sono solo due le vittorie finali registrate dal Milan in una competizione ufficiale: la Supercoppa italiana del 2017 e lo scudetto del 2022. Pochi, troppo pochi, perché vincere aiuta a vincere e spesso si inizia sempre dalle coppe considerate “minori“. Per questo motivo bisogna avere la maturità e, soprattutto, l’umiltà di ripartire dal basso. Perché ora che i conti sono apposto è arrivato il momento di ripulire la sala trofei di Casa Milan per far posto a nuovi ed importanti trionfi. La storia lo chiede, la tifoseria lo urla.
