Botman, Esteve, Colwill, Ndicka, Hincapie e Koulierakis. E ancora: Buongiorno, Calafiori, Badiashile, Kelly, Igor e Diogo Leite. Sono solo alcuni dei nomi accostati al Milan negli ultimi anni per ricoprire un ruolo rimasto scoperto da quando Alessio Romagnoli ha detto addio: il difensore centrale di piede mancino.

Un giocatore che abbia la propensione a giocare sul centro-sinistra di una difesa a 4 e lo sappia fare con disinvoltura, soprattutto con la palla tra i piedi. Non che Fikayo Tomori non abbia imparato a farlo, ma si denota nel posizionamento e nella ricezione del pallone, nonché nello smistamento, l’adattamento a quel ruolo. E ora, in un calcio come quello di Fonseca che dev’essere di palleggio, un giocatore capace di impostare con il piede forte e garantire uscite più pulite è d’obbligo.

La dirigenza rossonera aveva provato a scommettere su Marco Pellegrino nell’estate scorsa, ma il classe 2002 argentino ha dimostrato di non essere ancora pronto per questo livello nel corso della sua prima annata in Italia con la maglia rossonera e quella della Salernitana. Per questo motivo tornerà in prestito in patria e cercherà di ritrovare continuità sul campo per crescere e giocarsi le sue carte in futuro.

Nel frattempo, però, il club sta ragionando sul mercato e vuole portare a Milanello un altro centrale di piede mancino. Il nome è uno ed è un classe 2001: si tratta di Strahinja Pavlovic. L’accordo con il calciatore è stato trovato, ora si lavora con il club d’appartenenza (Salisburgo) per raggiungere un’intesa sulla cifra da versare per l’acquisto.

Nel corso dell’Europeo abbiamo suggerito questo giocatore come profilo ideale per il Milan, vista l’età (23 anni), i costi (20-25 milioni) e le caratteristiche: un difensore mancino dal fisico imponente e bravo in marcatura, a cui aggiungere anche un buon senso del gol. Restano dei dubbi circa la sua propensione a difendere con una linea molto alta come quella pensata da Fonseca. Certo è che al Salisburgo è già abituato ad una difesa che parte dall’immediato recupero del pallone e dal pressing forsennato, una delle qualità principali della squadra della galassia Red Bull.

La lunga ricerca del Diavolo che dura sin dall’estate 2022 sembra aver trovato il profilo adeguato. Non è Sven Botman, come inizialmente valutato da Paolo Maldini e Frederic Massara, non è nemmeno Alessandro Buongiorno, inseguito nel corso dell’ultima finestra di calciomercato invernale. È un serbo che vive in Austria, pronto al salto definitivo tra i grandi. Sarà Strahinja Pavlovic l’uomo giusto per completare la rosa rossonera e fornire al nuovo tecnico una soluzione all’enigma mancino? Le sensazioni sono positive, ma sarà come sempre il rettangolo di gioco a fornire la risposta.