Con la stagione ormai terminata e il Milan che ha chiuso definitivamente al secondo posto alle spalle dei cugini nerazzurri, in pieno clima di calciomercato, è utile fare un approfondimento dal punto di vista arbitrale riguardo ai provvedimenti tecnici e disciplinari “subiti dai rossoneri durante l’arco dell’intera stagione.

Le statistiche riguardanti i penalty a favore e contro mostrano come il Milan sia la quinta squadra per rigori a favore (8 in totale) e la sesta per rigori contro (8 in totale). Il dato, perfettamente equilibrato, è indice di una squadra che ha fatto della fase offensiva il proprio marchio di fabbrica, mostrando però evidenti lacune in fase difensiva che hanno permesso agli avversari di penetrare facilmente l’area rossonera.

Oltre a questo aspetto, spesso si sono evidenziati anche errori grossolani dei calciatori rossoneri che hanno poi portato al calcio di rigore, vedasi Calabria in Champions League a San Siro contro il Borussia Dortmund in cui interviene in ritardo sull’avversario in maniera totalmente incauta in una situazione poco pericolosa per la retroguardia rossonera.

Un altro episodio di questo tipo lo si è visto a Monza con Thiaw che in area di rigore, nonostante l’avversario fosse comunque circondato da maglie rossonere, ha deciso di intervenire ugualmente  non riuscendo però a prendere il pallone e quindi causando il penalty. Episodi di questo tipo rendono quindi evidente come la fase difensiva del Milan sia stata il vero tallone d’Achille di una stagione travagliata e con poche certezze.

Per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari, ovvero i cartellini gialli e rossi, il Milan è la squadra in Italia ad aver subito più espulsioni, ben 8 di cui 6 dirette, indice di un atteggiamento spesso nervoso dovuto all’incapacità di gestire i vari momenti di una partita; il derby di ritorno è l’emblema di quanto appena detto, con Theo Hernandez e Calabria espulsi sul finale, il primo in seguito ad una rissa scoppiata con Dumfries, il secondo per una condotta violenta ai danni di Frattesi prima degli sviluppi di un corner.

Sul fronte delle ammonizioni i rossoneri sono stati tra le squadre più ammonite fra le big, anche questo indice di un atteggiamento in campo nervoso e poco lucido nella gestione delle situazioni. Spesso, però, si è comunque visto un comportamento eccessivamente severo da parti di alcuni direttori di gara nei confronti dei calciatori rossoneri rispetto magari a calciatori di altre squadre ai quali veniva “risparmiata” qualche ammonizione in più. Questo però non toglie come tanti di questi numeri appena presentati siano lo specchio di una stagione complessivamente negativa.

In preparazione della prossima stagione i dati appena citati devono dare un segnale al nuovo allenatore, presumibilmente Paulo Fonseca, che dovrà lavorare soprattutto sull’aspetto mentale della squadra e su una gestione delle partite meno nervosa e più oculata, dovuta anche all’assenza in campo, oltre a Giroud, di leader in grado di gestire i vari momenti di una partita.