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Il Milan non si è reso conto di che partita lo aspettava a Salerno. Evidentemente nemmeno l’Inter col Sassuolo…

Il sottoscritto ieri sera era all’Arechi, ad assistere in prima persona alla partita tra Salernitana e Milan, e nei 45 minuti di viaggio di ritorno verso casa, il sentimento che aleggiava nell’auto – condivisa con un amico e compagno di tifo – era quello di delusione. Non rabbia, ma delusione, che per un tifoso è forse finanche peggio. Delusione perchè – sebbene il sottoscritto non abbia mai nemmeno per un minuto sottovalutato la difficoltà di una partita come quella di ieri – il gol immediato di Messias sembrava il preludio ad un successo, forse non comodo, ma comunque in discesa. Ed invece la sfida in terra campana è stata una risalita faticosa a causa prima del pareggio di Bonazzoli e poi del momentaneo vantaggio di Djuric. La delusione, più che dal risultato (ci può stare incappare in una giornata no), è stata causata soprattutto dalla prestazione svogliata, incolore e apatica dei ragazzi di Pioli. Paradossalmente, è stato più brutto il Milan di ventiquattro ore fa che quello “ammirato” nella sconfitta casalinga contro lo Spezia, dove comunque una gran mole di occasioni era stata creata ed il Diavolo la partita l’aveva anche vinta, senza l’errore da matita blu dell’arbitro Serra.

Sottovalutata la Salernitana? Chissà…

Ieri, invece, si è avuta la sensazione che i rossoneri – a cominciare da Pioli, di cui alcune scelte risultano alquanto incomprensibili – non si siano resi conto di che tipo di partita andava fatta contro una squadra ribaltata come un calzino dal mercato invernale e dal cambio di allenatore, che è costretta a giocare ogni partita con il coltello tra i denti in cerca del miracolo salvezza, ed in un ambiente infuocato come quello dell’Archi, gremito da una delle tifoserie più calde dell’interno panorama calcistico della penisola. Un atteggiamento che non ci si aspetta da un gruppo di calciatori che in ogni intervista afferma di volerle vincere tutte e di ambire ai massimi traguardi. Ribadiamo, i passi falsi nel calcio ci possono stare, ma l’atteggiamento deve essere sempre quello giusto.

Milan tradito dai suoi “uomini in più”

A Salerno, il Milan è stato di fatto “tradito” da alcuni dei suoi pilastri, che hanno fatto venir meno le certezze a tutta la squadra: a cominciare da Maignan, che regala il primo gol ai campani con un’uscita inutile e nella ripresa per poco non fa lo stesso tentando un improbabile dribbling su Bonazzoli; passando per Tomori, che si perde Djuric sul raddoppio; arrivando a Tonali, che per una volta ha nei piedi geometrie imprecise; allargandosi a Leao, ciondolante come i tempi peggiori ed incapace di saltare lo scatenato Mazzocchi; finendo a Giroud, che lontano da San Siro sembra un altro giocatore.

Un’opportunità gettata al vento dai rossoneri, che comunque – paradossi del calcio – hanno addirittura guadagnato un punto sull’Inter, sconfitta incredibilmente a San Siro dal Sassuolo. E’ una consolazione solo parziale per una squadra che paga i suoi alti e bassi, soprattutto contro le piccole, se si pensa che Pioli ed i suoi hanno conquistato solo 38 punti su 51 contro le squadre dall’ottavo posto in giù. E’ il sintomo che a questo gruppo talentuoso, manca l’ultimo step per essere vincente, quello più difficile: vincere certe partite anche senza dare tutto, senza dare sempre il 100% delle proprie energie. Dove non arrivano le gambe, devono arrivare testa e cuore.

Twitter: @Juan__DAv

Salernitana-Milan: Milan Djuric, Fikayo Tomori e Ismael Bennacer (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Salernitana-Milan: Milan Djuric, Fikayo Tomori e Ismael Bennacer (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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