La giornata di oggi, in Casa Milan e non solo, è sicuramente stata contraddistinta dai nuovi avvicendamenti riguardanti lo stadio di San Siro, al momento affittato dai due club milanesi, che però vorrebbero procedere con il suo acquisto.

Già, Milan e Inter oggi hanno consegnato al Comune di Milano la documentazione per l’acquisto del Meazza. “La presentazione del Docfap è un passo importante raggiunto grazie all’impulso di Redbird e dei suoi consulenti” ha detto il Presidente rossonero Paolo Scaroni questa mattina, contento di questo primo passo portato a termine. Bisognerà però sbrigarsi, perché il vincolo del secondo anello scatta quest’anno e bisogna evitare che possano subentrare vincoli più restringenti.

Non cambia però l’idea di costruire una nuova struttura, come dichiarato anche dal Sindaco di Milano Beppe Sala: “I club inizieranno a fare un nuovo stadio di fianco al Meazza. Ci vorrà qualche anno e quando sarà pronto rigenereranno il vecchio San Siro, che secondo me è destinato a vivere come lo conosciamo fino al 2030“.

E qui la domanda sorge spontanea, almeno per quello che riguarda i tifosi rossoneri: e San Donato? Il club di via Aldo Rossi ha infatti già acquistato dei terreni nell’area, iniziando già – nel giugno 2024 – anche i lavori di bonifica, facendo credere di avere delle intenzioni davvero serie al riguardo.

Invece la situazione sta girando a favore della città di Milano. Dal Comune si è pressato tanto perché i due club rimanessero all’interno dei confini meneghini e per il momento il pressing sembra funzionare. Così bisognerà trovare un altro uso per questi terreni e, come riportato dal Corriere della Sera, si vorrebbe dedicare la zona ad un Centro Sportivo per il Settore Giovanile rossonero. Uno spostamento, quindi, dall’attuale Vismara.

Quel che traspare al momento sembra solo un pò di confusione, come del resto accade anche in campo. Prima San Siro no, poi San Siro si, e per quanto questa possa essere la scelta più sentimentalmente vicina ai tifosi, appare al momento come un ripiegamento. Fatto sta che. comunque sia, se dovesse fallire questo tentativo il progetto San Donato potrebbe riprendere forma, diventato al momento il Piano B.

Quest’anno, il 2025, sarà senz’altro chiave per capire le vere intenzioni di entrambe le società, che non sembrano al momento proprio chiarissime.