Napoli, Lecce, Salernitana e… Bologna. Milan differente, ma stesso risultato e umore. Il 2-2 è uno dei leitmotiv di questa stagione rossonera, così come lo era stato lo scorso gennaio contro Roma e Lecce. Tre rimonte subite, una fatta, sempre con lo stesso atavico problema: troppi gol subiti con leggerezza. Troppo friabile la difesa, troppo semplice far gol a questa squadra in ogni modo: da fuori area, da calcio di punizione, da calcio d’angolo.

Chiariamo: il pareggio di ieri sera è diverso da quelli arrivati in trasferta. La squadra non ha avuto momenti in cui è calata vistosamente, ma ha continuato a proporre situazioni per tutta la gara, sia nel primo che nel secondo tempo. A Napoli e Lecce era mancata nelle seconde frazioni, a Salerno nella parte centrale del match.

Ciò non toglie che si tratta di un risultato che toglie entusiasmo, proprio come quelli precedenti. Ricorda quello contro la Salernitana per il momento: squadra reduce da risultati positivi, meno in quel caso, con un minimo di positività ritrovata.

La conferma arriva da Stefano Pioli che nella conferenza stampa post-partita ha ammesso: “Il vero problema? Ho paura che la squadra subisca questo contraccolpo mentale perché è una gara in cui hai dato tutto, dovrò lavorare su quello da lunedì“. Dichiarazioni di certo infelici, ma che trasudano trasparenza e onestà: nemmeno il tecnico emiliano è convinto della tenuta mentale dei suoi ragazzi dopo l’ennesimo stop, o quasi, stagionale.

Sfruttare il pareggio della Juventus e il difficile impegno dell’Inter contro la Fiorentina doveva essere un dovere per dare senso e continuare a credere in qualcosa in questo campionato. Non farlo lascia il Milan in quel limbo insopportabile che non permette di sognare e far sognare i tifosi, anche ieri sera straordinari. È questo il peccato più grande, più di una partita ben giocata in fase offensiva ma pareggiata. Smorzare l’entusiasmo non fa bene né alla squadra né all’ambiente.