Le vibes con cui il tifoso milanista sta vivendo il mercato di gennaio, probabilmente non sono proprio quelle attesa dopo uno scudetto. Tuttavia numeri alla mano la squadra viaggia allo stesso passo dello scorso anno, ma con un Napoli che sta imprimendo un ritmo impensabile ed inconsueto.
Il bollettino del mercato non solo riporta un allontanamento tra Zaniolo e il Milan, ma anche qualche supposta diatriba interna tra Maldini e Cardinale, proprio per la mancata accelerata per l’esterno destro giallorosso.
Non c’è budget per questa finestra ed è possibile che non via sia anche per la chiusura pressoché definitiva di Bakayoko al trasferimento in Turchia. Un’operazione che avrebbe concesso liquidità per il risparmio sull’ingaggio ma che pare non concretizzarsi.
E mentre lo stesso Zaniolo riflette sulla proposta del Bournemouth, McKennie attende il via libera definitivo della Juve per andar al Leeds, e perfino Gagliardini pare sia sondato dal Nottingham Forest, nessun giocatore del Diavolo sembra attenzionato da club stranieri.
Purtroppo non suscitare interesse blocca chiaramente ogni velleità di player trading e limita la capacità di esposizione in entrata. L’ultimo calciatore venduto con relativa piccola plusvalenza è stato Hauge, in seguito per quel che sappiamo la dirigenza rossonera ha respinto le offerte per Leao e null’altro.
Con un roster così lungo e mediamente giovane, non aver richieste è un malus che dovrebbe generare delle riflessioni. Se sul lato sponsorship la società ha fatto grandi passi avanti, sul piano tecnico e sul piano appeal la crescita non è stata paritetica. Aver richieste per i propri giocatori a volte crea tensioni ma anche i famosi extra budget con cui poi il club può operare sul mercato. Restiamo virtuosi ma poco considerati.