Ascoltando le ultime due conferenze stampa di Casa Milan si possono trarre diverse conclusioni: il Diavolo ha acquistato giocatori di carattere, ha dettagliato il suo mercato e Zlatan Ibrahimovic è stato l’avvocato perfetto per portare alla fumata bianca. I due giocatori, quasi fossero d’accordo, hanno dato i meriti dell’esito positivo della trattativa allo svedese.
Prima ci ha pensato Strahinja Pavlovic: “Zlatan ha giocato un ruolo fondamentale per venire qui. Il club è incredibile, e ho subito iniziato a parlare con lui. Mi ha convinto, e ho capito subito quanto ci teneva nel farmi venire qui“. Il giorno dopo Alvaro Morata ha esordito in questo modo: “Per prima cosa voglio dire grazie a tutti per lo sforzo fatto per portarmi qua. Ho avuto tante possibilità di tornare in Italia in questi anni, ma appena ho parlato con Zlatan e l’allenatore non ho avuto nient’altro a cui pensare. Nessuna squadra mi ha voluto così, sembrava fossi già un giocatore del Milan durante l’Europeo e ciò mi rende orgoglioso“, per poi proseguire con: “Per me è un orgoglio stare di fianco a Ibra oggi, mi fa sognare. È un’emozione che ti venga a prendere il Milan, Ibrahimovic. Potevo andare a prendere soldi e rilassarmi, ma sono nel posto perfetto per fare 5-6 al massimo livello e vincere. Zlatan mi ha mandato un video che mi ha fatto venire la pelle d’oca“.
Insomma, il carisma ha colpito. Il Supervisor di RedBird, suscitando le emozioni rossonere ai calciatori che ha cercato, si è assicurato due pedine utili per avere ancora più cattiveria agonistica nello spogliatoio. Ossimoro. Zlatan è riuscito a sciogliere pure i cuori di pietra. E ci ha messo la faccia nel giorno della presentazione.
Come ha fatto con Paulo Fonseca, ha parlato nelle conferenze stampa dei due nuovi arrivati. Non solo ha cercato di scherzare e sciogliere l’ambiente, ma ha anche giustificato il perché di una determinata scelta. E in tutto questo, lo svedese in passato è stato criticato in quanto “poco operativo“, mentre ora spesso e volentieri è presente. Il quarto giorno si è chiuso sotto i suoi occhi, quelli che vedono e percepiscono i malumori dell’ambiente. Forse riuscirà a convincere pure chi non si fida del nuovo ciclo rossonero. Ci è riuscito già con Pavlovic e Morata.