Nell’ambito dell’inchiesta nei confronti del tifo organizzato di Inter e Milan, la Procura di Milano ha avviato anche un cosiddetto “procedimento di prevenzione” nei confronti dei due club milanesi. Lo riferisce Calcio e Finanza, secondo cui le società non sono indagate ma dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo degli ultras, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Altrimenti si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, ad un provvedimento di amministrazione giudiziaria, secondo un istituto già più volte utilizzato negli ultimi tempi dai magistrati soprattutto sinora nel settore della logistica (come nei casi Dhl o Esselunga) e della moda (Armani o Dior).
La misura potrebbe riguardare anche singoli suoi settori di attività quando si ritiene che, attraverso il libero esercizio della propria attività economica (pur se non illecita e pur se esercitata con modalità non illecite), all’impresa possa essere rimproverato, anche solo a titolo di rimproverabilità colposa per inerzia o cattiva organizzazione interna, d’aver agevolato l’attività di persone indagate per un determinato catalogo di reati. La misura non è finalizzata a punire l’imprenditore estraneo a un’associazione criminale, ma a contrastare la contaminazione di un’impresa sana, sottoponendola a un parziale controllo giudiziario proprio per sottrarla il più rapidamente possibile all’infiltrazione criminale.