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Antonio Donnarumma: “Mi alleno sempre al massimo, come se dovessi giocare. Sul derby di Coppa…”

Antonio Donnarumma, portiere rossonero, si è reso partecipe di uno speciale Q&A sul profilo Instangram del Milan in cui ha risposto alle domande dei tifosi. Queste le sue parole:

Come stai trascorrendo questa quarantena?

“La sto passando con mia moglie e mio figlio, sto imparando un po’ a cucinare, mi alleno tutti i giorni e cerco di passare più tempo possibile con mio figlio”.

Quante ore al giorno ti stai allenando?

“Mi alleno tutti i giorni, ci colleghiamo con i nostri preparatori che ci fanno alternare, lavori di potenziamento e lavori aerobici”.

Perché hai scelto il numero 90?

Ho scelto il 90 perché è il mio anno di nascita, per me è un numero fortunato”.

Cosa hai provato a vincere il derby al tuo esordio col Milan?

“Vincere il derby è sempre qualcosa di speciale, una partita che ricorderò per sempre. Ricordo infatti ogni istante ed è una sensazione bellissima“.

Non hai giocato tanto ma non hai ancora subito gol:

“Diciamo che la media è ottima, mi alleno sempre al massimo come se dovessi giocare. Cerco di farmi trovare sempre pronto“.

Tre parole che descrivono tuo fratello:

Leale, determinato e permaloso. Ne aggiungo un’altra: fenomeno“.

Chi è il tuo portiere preferito nella storia e perché?

“Ci sono stati tantissimi grandi portieri, quando ero piccolo guardavo sempre Oliver Kahn perché mi piaceva il suo modo di parare e il suo carisma. Dico anche Dida perché quando sono venuto al Milan che ero giovanissimo, avevo 14 anni, lui era uno dei portieri più forti al mondo e quindi era lui l’esempio da seguire”.

Da cosa è nata la tua passione per il calcio?

È nata grazie a mio zio, faceva il preparatore dei portieri. Ricordo che da bambino veniva a prendermi ogni giorno a casa e mi portava con lui al campo e mi allenava”.

Come pensi sarà tornare in campo dopo il lockdown?

“Per prima cosa mi auguro che questo momento possa passare. Tornare in campo sarà sicuramente bellissimo ma anche strano. Lasciatemi dedicare però un pensiero finale per tutte le persone che stanno soffrendo e per quelli che hanno perso un loro caro e per tutti i medici, infermieri, soccorritori, che stanno davvero facendo l’impossibile per vincere questa battaglia”.

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