Nella settimana più nera degli ultimi anni, Reijnders ha trovato la volontà ed il coraggio di legarsi ai colori rossoneri fino al 2030. Un quinquennale che lo porterebbe a vestire la maglia del Milan fino a 32 anni. Non c’è dubbio che in questa stagione buia, lui sia l’unica vera luce.
Per un giocatore di qualità e quantità come è indiscutibilmente Tijj, c’è invece un girone momentaneamente infernale per i volenterosi che tuttavia non producono più di tanto e anzi i loro errori iniziano a pesare nelle economie dei match.
Musah è spesso titolare, ma non con una preciso collocazione sul terreno di gioco. Jolly per trovare equilibrio con Fonseca, tuttocampista con Conceicao, ha via via perso efficacia, finendo ora forse anche energie fisiche e mentali. Il suo punto più basso è stato certamente Zagabria, ma anche domenica sera a San Siro ha offerto 37 minuti più di confusione che altro.
Pavlovic ha insospettabilmente guadagnato i gradi da titolare nel cambio allenatore. Sempre apprezzabile per attitudine e sempre volenteroso nel non accettare la sconfitta, sta anche lui collezionando disattenzioni e prestazioni negative. Da un suo buco di testa nasce la punizione dell’1-1 a Bologna e sempre al Dall’ara un suo errore consente il 2-1 rossoblu. Con la Lazio è sfortunato ma impreciso sull’azione del vantaggio biancoceleste, e imprudente in occasione del rosso anche se sappiamo poteva esser un giallo carico.
Nota a margine per Fofana. Dopo mesi a tirar il carro, dopo la squalifica in campionato non è più stato lo stesso. Probabile che fisicamente sia in riserva e tutto diventa più difficile. Alcuni suoi tiri da fuori sono poco comprensibili e pericolose invece sono le sue percussioni centrali palla al piede ma non per gli avversari, bensì per il Milan. Da una sua giocata forzata nasce poi la ripartenza che costa il rosso al difensore serbo su Isaksen.
Psico fisicamente buona parte della rosa è in riserva. Alcuni elementi pur mettendoci quello che hanno, iniziano ad esser dannosi anziché utili. Il reset garantito dal poter giocare per un mese una gara a settimana speriamo garantisca anche a lui di staccare e riattaccare la spina. Per un finale degno e decente c’è comunque bisogno di tutti.
