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Sala: “Il contratto di affitto di San Siro scade nel 2030, Inter e Milan devono decidere”

Intervenuto ad un evento a Milano, il sindaco Beppe Sala è tornato a parlare della questione San Siro, criticando la mossa di La Russa e poi commentando la questione finale di Champions del 2027. Ecco le sue parole riprese da Calcio e Finanza:

“Il presidente del Senato Ignazio La Russa è venuto da me portando la sua idea di due stadi, mi risulta che è andato a parlare con le due squadre ma non ha ottenuto nulla. Essere così speculativi su una questione che riguarda la città è improprio per chi fa il presidente del Senato. Abbia il coraggio di dire che ci ha provato anche lui e non ci è riuscito al posto di caricare tutta la colpa sul sindaco. Però credo che non ce l’avrà e che continuerà a permettersi, nel suo ruolo istituzionale, questi giochetti che non gli rendono onore».

“Sono diventati tutti fenomeni. L’ultimo è, mi permetto di dirlo nel rispetto del suo ruolo istituzionale, il presidente del Senato che io ho sentito parlare di tutto e di più. Anche lui, siccome non è stato capace, provi a dirlo. Io mi sono un po’ rotto le scatole di questi cattivi maestri che sanno tutto loro e che io vorrei vedere all’opera, alla prova dei fatti. Il contratto per l’affitto di San Siro a Milan e Inter ha una scadenza che è giugno del 2030 quindi è chiaro che se non vogliono rimanere lì non possono presupporre che noi glielo rinnoveremo. Se decidono quindi di realizzare i loro stadi a San Donato e a Rozzano devono essere sicuri di averli pronti per quella data perché noi non possiamo rimanere con il cerino in mano, ma dobbiamo cercare di vendere San Siro ai grandi promoter dei concerti. Anche perché altrimenti potremmo creare un danno ad un bene della comunità, se invece lo vogliono ristrutturate siamo tutti felici”.

“Sono stato io stesso a interloquire con la UEFA – conclude, parlando dell’esclusione di San Siro dalla finale di Champions del 2027 – perché se chiede la garanzia che non ci siano lavori a San Siro come faccio a darla? Pragmaticamente non si poteva fare diversamente. A meno che qualcuno si prenda la responsabilità di dire che è impossibile che là ci siano lavori. Ma questo negherebbe il percorso che stiamo facendo con Inter e Milan. Dopodiché tutto dipenderà dal percorso che stiamo facendo con le squadre e su questo ci stiamo lavorando”.

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