Un anno fa, l’immagine di un San Siro gremito di tifosi del Milan nel tardo pomeriggio accompagnava il Diavolo verso il suo esordio stagionale in Champions League. L’energia contagiosa che si respirava dentro e fuori lo stadio era il segno tangibile di una passione che non conosceva ostacoli, di un amore incondizionato per la maglia rossonera, alimentato dalla speranza di grandi successi europei.
Oggi, però, il quadro appare decisamente diverso. A pochi giorni dall’apertura della vendita libera dei biglietti per Milan-Liverpool, una sfida che dovrebbe far sognare ogni tifoso, sono ancora molti i tagliandi rimasti invenduti. Un dato che, solo dodici mesi fa, sarebbe stato impensabile per una partita di tale richiamo. Ma cosa è cambiato nel frattempo? Quali sono i motivi che stanno allontanando i tifosi dal cuore pulsante del tifo rossonero?
I tifosi del Milan, il caro prezzi e le delusioni di campo
Uno dei fattori che sembrano pesare maggiormente è senza dubbio il caro prezzi. Il costo dei biglietti per assistere alle partite di Champions League è cresciuto significativamente, rendendo sempre più difficile per molte famiglie sostenere l’onere di una serata a San Siro. E quando si considera il contesto economico attuale, con l’inflazione che colpisce duramente il potere d’acquisto, appare evidente come questa politica di prezzo possa rappresentare una barriera non indifferente per molti tifosi del Milan. Dunque, che fare? Aspettare la manna dal cielo, magari la tredicesima dell’operaio che viene reinvestita, o magari ipotizzare, cara società, una politica dei prezzi differente? A voi la scelta.
Accanto al problema economico, si aggiungono le recenti delusioni sportive. La stagione dello Scudetto, con il Milan arrivato alla gloria, aveva infiammato i cuori e riacceso speranze sopite da troppo tempo. Tuttavia, le aspettative generate da quella cavalcata non sono state soddisfatte dai risultati successivi. Per non parlare di quelli di quest’anno, con un avvio di stagione che definire penoso è quasi fargli un complimento. L’incapacità della squadra di trovare continuità, unita a prestazioni altalenanti e a un atteggiamento in campo spesso criticato per mancanza di grinta e determinazione, ha lentamente eroso l’entusiasmo dei tifosi più fedeli.
Il ruolo della società e della dirigenza
Non si può parlare di disaffezione senza considerare anche il ruolo della società e della dirigenza. L’attuale gestione del club è stata spesso accusata di essere distante dalla tifoseria, di non riuscire a trasmettere un progetto chiaro e ambizioso. Spiace dirlo, ma è tutto vero: i tifosi del Milan sono passati dall’avere un loro beniamino, Paolo Maldini, presente tutti i giorni a Milanello, al deserto dei tartari (non il libro di Dino Buzzati, peraltro bellissimo, ma proprio il deserto tout court causa anche un Ibrahimovic perennemente vacanziero).
Le dichiarazioni pubbliche, talvolta poco empatiche, e una percepita mancanza di pianificazione nelle decisioni strategiche hanno alimentato un clima di sfiducia tra i tifosi, che si sentono sempre più disconnessi da un club che percepiscono come freddo e lontano.
L’entusiasmo e la partecipazione emotiva dei tifosi, infatti, non dipendono solo dai risultati sul campo, ma anche da come la società riesce a coinvolgerli nel suo progetto. La sensazione che aleggia è che il Milan stia perdendo un po’ di quella magia che da sempre lo contraddistingue, quella capacità di far innamorare milioni di persone in tutto il mondo, di farle sentire parte di una grande famiglia.
La sfida di riconquistare il cuore dei tifosi del Milan
L’approccio della dirigenza, talvolta percepito come distaccato, si riflette anche nelle parole critiche che emergono dalla base del tifo: «L’atteggiamento di società e dirigenza fa cadere i c… in generale», afferma un tifoso in uno dei nostri post Instagram, sintomo di un malcontento diffuso che si estende anche al comportamento di alcuni giocatori. Le critiche all’atteggiamento “molle” di alcuni protagonisti sul campo, che si sentono arrivati senza aver raggiunto nulla (ogni riferimento a qualsivoglia giocatore della rosa del Milan che recentemente si è distinto per comportamenti sopra le righe non è per nulla casuale…) non aiutano a ricostruire quel rapporto di fiducia che, solo un anno fa, sembrava essere solido come una roccia.
Il rischio, oggi, è che questa disaffezione possa portare a un San Siro sempre più vuoto, uno scenario impensabile fino a pochi mesi fa. I tifosi sono disillusi, e mentre la società cerca di riempire il vuoto con promozioni last-minute e iniziative di marketing, resta da vedere se queste strategie riusciranno a riaccendere quella passione travolgente che ha sempre contraddistinto la tifoseria rossonera.
Ritorno al passato o un futuro diverso?
Il Milan si trova a un bivio: riconquistare il cuore dei tifosi o rischiare di perderli definitivamente. Per farlo, sarà fondamentale un cambiamento di rotta che passi da una maggiore trasparenza nelle scelte dirigenziali, una gestione più vicina alle esigenze dei tifosi e, naturalmente, da risultati sportivi che possano davvero far sognare.
Mentre si attende la sfida contro il Liverpool, il tempo stringe: basterà una settimana per riempire lo stadio o vedremo ancora una volta una piantina grigia, segno tangibile di una disaffezione crescente? La risposta è nelle mani del Milan, ma anche nei cuori di quei tifosi che, nonostante tutto, continuano a sperare in un futuro migliore per i colori rossoneri.
