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Tutti contro Leao: ora basta! Che non si ripeta un Balotelli-bis. Rafa è un patrimonio del Milan e va tutelato

Rafa Leao non è un calciatore come tutti gli altri. Quando nel 2019 è approdato alla corte rossonera, nessuno si sarebbe aspettato una crescita così esponenziale da parte del talento portoghese. Dopo una prima stagione sfruttata con l’obiettivo di ambientarsi, nei mesi successivi ha iniziato a mostrare le proprie qualità con continuità. Il doppio passo per poi andare via sfruttando la sua velocità, è diventato il suo marchio di fabbrica. Gli assist, i gol, i numeri, e quelle parole di Paolo Maldini: “Rafa non deve giocare solo per Instagram, deve essere concreto“. Quello scudetto, conquistato prendendo per mano il reparto offensivo rossonero, sfornando assist per i compagni, ma anche e soprattutto segnando gol decisivi. Leao ha incantato San Siro, è cresciuto insieme ai tifosi che per quasi un decennio hanno visto solo mediocrità e scarsa qualità, ed ha acceso di nuovo l’anima del diavolo. Per questo è un calciatore che va protetto perché è un patrimonio del Milan e va tolto dalle grinfie di chi non vuole il suo bene.

GIU’ LE MANI DA LEAO

Arrivato giovanissimo al Milan, Leao come detto prima ha avuto bisogno di abituarsi ad un calcio diverso da quello portoghese o francese. Inoltre, inizialmente partiva da seconda punta o punta centrale, ma la sua evoluzione sia fisica che atletica, hanno spinto Pioli a trovargli una nuova collocazione in campo, ovvero esterno di sinistra, dominando la scena, insieme a Theo Hernandez. Sono 210 le presenza di Rafa con la maglia rossonera, 58 le reti e 50 gli assist. Togliendo le prime due stagioni, in cui giocava pochi minuti, si può dire che negli ultimi due anni Leao porta al Milan una rete o un assistenza a partita. Numeri da capogiro. Eppure, c’è qualcuno che non vede l’ora di poter criticare il classe ’99, quasi come se desse fastidio a qualcuno il suo grande talento. E’ stato definito in ogni modo, da “svogliato” a “ciondolante” a “nuovo Niang“. Il calcio, però, è un’altra cosa.

Il 10 rossonero, alla sua prima apparizione nell’Europeo tedesco, ha giocato 63′ e la gente non vedeva l’ora che il portoghese uscisse dal campo, sperando che non segnasse così da poter avvalorare la propria tesi, ovvero: “Rafa non è un campione“. Qualcuno, ha addirittura detto che l’ex Lilla soffra la presenza di un leader come Cristiano Ronaldo. Lo hanno definito “fastidioso ed irritante”, dopo la partita. Eppure, nessuno è entrato nel merito di analizzare la sua prestazione.

Nel primo tempo è stato l’uomo più pericoloso, ha saltato sempre l’uomo, ed una volta sul fondo, dopo la sua solita giocata vincente, ha messo in mezzo la palla, ma l’area di rigore era praticamente deserta! Nella ripresa, è poi calato come tutta la squadra. Ma una riflessione è assolutamente da fare: il Portogallo, ha un valore di 1,05 miliardi di euro. Nel roster vi sono calciatori come Cristiano Ronaldo, Ruben Dias, Cancelo, Bruno Fernandes, Diogo Jota, Ramos, e molti altri, che giocano in top club come City, Manchester United, o che percepiscono più di 200 milioni l’anno di stipendio. Eppure, i riflettori sono sempre e solo puntati su Leao, come se fosse obbligato a risolvere lui la situazione.

CHE NON SI RIPETA UN BALOTELLI-BIS

Spesso Leao ha dovuto tagliare i contatti con l’esterno, o meglio, è stato costretto a farlo. Nonostante la sua grande umanità e la sua umiltà siano sotto gli occhi di tutti, i “tifosi” del Milan, ma anche quelli delle altre squadre, si sono soffermati sotto i suoi post di Instagram per insultarlo o accusarlo di un comportamento poco professionale in campo. Per questo, il portoghese ha limitato i commenti al suo profilo, evidenziando un problema, oramai, troppo ricorrente, ovvero la maleducazione social.

Questa storia, ricorda un po’ quella di un calciatore che al portoghese piace molto, sia per lo stile che per cio’ che fa in campo: Mario Balotelli. L’ex Milan, è stato ed è costantemente sotto l’occhio del ciclone, e questo ne ha evidentemente bloccato e ridotto le ambizioni di carriera. Balo a 20 anni sembrava potesse diventare uno dei calciatori più forti al mondo, ma più di qualcuno, negli anni, non lo ha protetto, non lo ha tutelato, non lo ha difeso. Da patrimonio calcistico, si è lentamente spento, ed ora sembra che il calcio non sia una sua priorità. Chissà quanto bene avrebbe fatto alla Nazionale ed alla Serie A in questi anni. Dunque, non bisogna rischiare di fare lo stesso errore anche con Leao, perché a furia di tirare, la corda si spezza, e nessuno può comprendere fino in fondo la sensibilità di una persona.

Roma-Milan: Leonardo Spinazzola, Rafael Leao, Matteo Gabbia, Lorenzo Pellegrini, Davide Calabria (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Roma-Milan: Leonardo Spinazzola, Rafael Leao, Matteo Gabbia, Lorenzo Pellegrini, Davide Calabria (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

 

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