“Milan: gioie e dolori“, così titola il Tuttosport questa mattina. Le gioie, dopo questo inizio di stagione travagliato si possono contare sulle dita di una mano e forse non arrivano a cinque. Due punti in tre partite, sei gol subiti e prime polemiche sull’operato di Fonseca, non aiutano per niente un ambiente già scontento per la scelta del nuovo allenatore post Pioli.
Il più grande lato positivo, che da anche ancora speranza ai tifosi, si chiama Strahinja Pavlovic. Arrivato per appena 18 milioni quest’estate dal Salisburgo, si è subito immerso con cuore e testa nel mondo Milan. Se c’è un titolare inamovibile in difesa, al momento quello è lui, mentre Tomori continua ad arrancare, Thiaw sta recuperando dall’infortunio e Gabbia scalpita per tornare in campo. Anche la curva ha notato subito il suo spirito, che è quello che manca a tutti gli altri, e l’ha omaggiato all’Olimpico.
Il lato negativo, ovvero il dolore, invece è Rafael Leao. Ciò che sembrerebbe mancare al portoghese in questo momento, è la fiducia. Pensa più a quello che succede extra campo che a quello che dovrebbe fare nel rettangolo di gioco. Degli esempi sono il gesto del silenzio ad un tifoso a Parma, e le continue frecciatine postate su X, come quella riferita a Paolo Di Canio, che aveva aspramente criticato la situazione che vedeva protagonisti Leao e Theo durante il cooling break.
Certo, il gol segnato subito dopo il suo ingresso in campo vuol dire tanto, ma anche in nazionale (sostituito a inizio secondo tempo) non ha mostrato alcuna scintilla. La discontinuità nei 90 minuti, poi, è qualcosa che a questo punto, forse, avrà sempre. Insomma Rafa si deve ritrovare, così come dovrebbe fare tutto il Milan da più di un anno e mezzo.